Esposizione dal 13 settembre 2013 al 4 gennaio 2014 a Modena

Ars amandi

L’amore nell’arte di Luca Leonelli e nelle poesie di Arturo Schwarz

Incisione di Luca Leonelli (2009)

Inaugurazione:
ModenaPalazzoMuseiVenerdì 13 settembre ore 17.30
Gli autori saranno presenti
Per l’occasione verrà distribuita ai presenti una copia di un’opera firmata dall’artista

Indirizzo:
Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti
Palazzo dei Musei
Viale Vittorio Veneto, 5
41124 Modena
Tel: 059-2033372
Sito internet Biblioteca Poletti

Orario durante il Festivalfilosofia:
9.00-23.00 il 13-14 settembre
9.00-20.00 il 15 settembre

Orari di apertura dal 16 settembre al 4 gennaio:
14.30-19.00 lunedì
8.30-13.00/14.30-19.00 dal martedì al venerdì
8.30-13.00 sabato

Orchidea, dell'edizione d'arte 'Il fiore più bello'Dall’inizio degli anni Novanta Luca Leonelli e Arturo Schwarz hanno realizzato insieme quattro libri d’artista, due multipli e due copie uniche, frutto di lunga elaborazione artistica e di rara maestria nella progettazione editoriale e realizzazione a stampa.

VanitasLa mostra consente di assaporarli più a lungo esponendone le pagine sciolte in bacheca. La cornice esterna, che fa di ognuna di esse dei piccoli teatri, esalta infatti maggiormente l’“aura” delle immagini e del testo che richiedono un soffermarsi più lento di quello necessario allo scorrere veloce le pagine quando sono rilegate in volume.

Oltre alle quattro opere realizzate insieme dai due autori, che costituiscono il centro della mostra, sono esposti anche gli altri dieci libri dedicati da Leonelli all’amore, uno dei temi costanti del suo lavoro.

Amore e tecnica nell’arte di Luca Leonelli

di Arturo Schwarz

Orchidea, dell'edizione d'arte ‘Il fiore più bello’Tra tutti i fiori, l’orchidea sembra quella che meglio può riflettere la bellezza e la complessità del sesso femminile. Nell’antica Cina, l’orchidea era associata alle feste del rinnovo della natura, alla primavera. La sua bellezza è un simbolo di perfezione e di purezza. L’etimologia del nome (dal greco orchis, testicolo) ne rivela la complessa natura androgina, confermata dall’anatomia del fiore che riunisce e concilia l’elemento femminile e maschile. Sappiamo che l’androginia è l’attributo della divinità perché esprime la perfezione dell’insieme femminile-maschile. Una divinità solo maschile o solo femminile conosce solo metà della perfezione. Questo spiega perché tutte le divinità delle culture mitiche più evolute hanno sempre un paredro di sesso opposto.

—Arturo Schwarz, dal volume Il fiore più bello, 2005, di Arturo Schwarz e Luca Leonelli

A proposito della vita e della morte nei disegni di Luca Leonelli

di Arturo Schwarz

L'associazione della donna con la morte è uno dei temi più frequenti nell'iconografia sacra e profana. Come tutti i valori archetipici, entrambe assumono, in quanto simboli, valenze allegoriche antitetiche. In particolare nelle tradizioni esoteriche e nei miti, la donna e la morte spesso personificano la Grande Iniziatrice, colei che porta la felicità più alta e la salvezza con la luce della conoscenza.

Oppure, e questa è un'eccezione che le religioni monoteiste perpetuano in larga misura tutt'ora, la donna e la morte stanno per tutto ciò che è nefasto: sono portatrici di dolore, di perdizione, di rovina.

dell'edizione d'arte 'A spasso con Spinoza, Breton e Trotsky'A me sembra che in questo ciclo di disegni Luca leonelli sia riuscito a rappresentare non tanto il conflitto tra Eros e Thanatos quanto la loro complementarietà ed abbia così esaltato le valenze positive di entrambi. Ritroviamo un esempio classico dell'ambivalenza della coppia Donna-Morte nella pulsione al regressus ad uterum. Il ritorno al grembo materno segna in molti sistemi esoterici e nella tradizione alchemica, sia la morte che la rinascita.

Nella maggior parte dei sistemi antichi, e in primo luogo quelli orfici e pitagorici, la morte non è mai separata dai simboli della resurrezione, mentre la donna vi appare come la suprema iniziatrice ai misteri della sessualità e quindi della vita. Non è un caso se la morte viene anche strettamente associata all'orgasmo.

In molte lingue esso viene chiamato “piccola morte”. Il poeta latino Properzio descrivendo le “prime delizie d'amore” di Gallo scrive: “ti vidi morire nelle braccia di lei/ poi dopo lunga pausa, ritornare ai sospiri” (Elegie I-10).

Con Leonelli vengono rovesciati i significati dei temi fondamentali dell'iconografia cristiana, volta a mortificare la carne e a provocare un senso di colpa in coloro che “cedono” ai piaceri dei sensi. La Danza macabra diventa con il nostro artista un balletto sfrenato, il Trionfo della morte si trasforma nell'esaltazione della vita e l'incontro pauroso del vivo con il morto che ricorda al viandante “ero quale sei tu ora, sarai quello che sono io”, si muta in una sfida amorosa.

VanitasUltimo e non trascurabile particolare, la donna impegnata in questi rapporti passionali è sempre corpulenta. Nell'immaginario erotico vi è sempre uno stretto rapporto tra i piaceri del sesso e quelli del cibo. Basti pensare al festino nuziale di Emma nel Madame Bovary di Flaubert. Oppure al doppio senso che assume il “ti mangerei”, dove il verbo, non solo in inglese, sta per il cunnilingus.

Nella poesia di Baudelaire dedicata alla giovane gigante, la corpulenza è collegata alla pienezza e all'intensità dell'amplesso, come per sancire il Grande rifiuto che l'amore permette di opporre alla inevitabile fine dell'esistenza.

—Arturo Schwarz, dal volume Assalti d'amore, 1992, di Arturo Schwarz e Luca Leonelli
e dal libro
Samsara, 1992 di Arturo Schwarz e Luca Leonelli.